Archivio per dicembre, 2009

“Per favore, vai a dire ai tuoi amici che usano cocaina, che ogni volta che loro si divertono, io rischio la vita. Digli che stanno sfruttando la nostra disperazione”.Pedro, 20 anni, produttore di cocaina nella regione del Chapare, Bolivia.

Bolivia, Chapare: una intera regione di persone disperate e senza scelte, che portano, letteralmente, sulle spalle gli effetti dell’aumento della richiesta di cocaina in Europa e negli USA.  Sono costretti a condizioni simili ala schiavitù, convivono con minacce, morte e paura.

Migliaia di famiglie e bambini rischiano la loro vita per costruire una felicità artificiale, minacciati costantemente dalla polizia antidroga, e dalla grande bugia di 45 anni di “guerra al narcotraffico”. C’è chi dice che la cocaina sia glamour e che sniffare una striscia non sia niente di che. Vogliamo svelare la verità mai raccontata prima.

Lo scopo di questo progetto è di mostrare l’effetto del narcotraffico sulla popolazione indigena in Bolivia e sulle loro prospettive di vita e futuro. L’aumento della richiesta di cocaina anche in Italia ha ripercussioni devastanti: i trafficanti ed i produttori locali pagano con sudore e morte il prezzo dello sballo nel mondo occidentale.

La storia si concentra sulla fatica del quotidiano e sulle contraddizioni legate alla War on drugs, concentrandosi sugli scontri fratricidi generati da questa guerra, dimostrando la realtà dei fatti di un mondo tanto famoso quanto sconosciuto e mal documentato. I personaggi del documentario sono le nostre guide attraverso questo mondo inesplorato, di disperazione e dignità, dove la cocaina è l’unico lavoro possibile.

La comunità indigena del Chapare ci aiuterà a fare in modo che la nostra società privilegiata e viziata sappia che cos’è la droga.