Ecstasy e MDMA: eco-disastro ambientale

Pubblicato: novembre 24, 2009 in droghe e ambiente
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Pochi sanno che l’ecstasy è tra le cause principali della deforestazione in Asia. Una nuova inchiesta Vanguard documenta come nella giungla dei Cardamoms, in Cambogia, alcuni gruppi criminali, che si muovono con logiche paramilitari, segano le radici di un raro albero (il Cinnamomum parthenoxylon). L’olio di Safrolo, che da queste viene ricavato dopo un rudimentale procedimento di estrazione in laboratori mobili ed improvvisati, è la base per ricreare chimicamente l’MDMA, sostanza lisergica componente base delle pastiglie di ecstasy.
Un fenomeno che, oltre a disboscare in maniera dissennata, sta cacciando dal proprio habitat molte specie selvagge, incapaci di sopravvivere. E` per questo che il Ministero per l’Agricoltura cambogiano ha recentemente destinato 127.000 ettari di foreste alla gestione sostenibile da parte delle comunità locali. Un segnale importante che premia il duro lavoro svolto a proteggere una foresta costantemente minacciata dai signori della droga, dove diverse comunità sono in lotta contro i narcos e dove si combatte per diminuire l`impatto del prelievo di legname a vantaggio di altri prodotti rinnovabili come frutta, fibre vegetali e piante medicinali.

L`ecstasy è la droga che figura tra le sostanze illecite più diffuse e utilizzate nei paesi europei. Il suo principio attivo, l`Mdma, venne sintetizzato in Germania nel 1912 da due ricercatori che stavano lavorando a un farmaco dimagrante. Il numero di consumatori che il mercato dell’ecstasy deve soddisfare oggi, solo in Europa, è di 12 milioni di persone. Tra queste c`è chi ha toccato il fondo come tre ragazzi di San Patrignano che in questa puntata raccontano il loro rapporto problematico con le droghe sintetiche ed il lungo e difficile percorso verso la disintossicazione.

http://tg24.sky.it/tg24/mondo/2009/11/23/vanguard_foreste_di_ecstasy.html

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